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RIVELAZIONE 3:14

La TNM così lo traduce:

"…Il principio della creazione di Dio".

Questo mostra chiaramente che l'"Amen …il testimone fedele e verace" Gesù Cristo è la prima creazione di Dio. Questa lezione ha un valido sostegno?

Un famoso erudito affermò:

"La TNM …è anche in errore in Riv. 3:14, dove fa dire al glorificato Gesù Cristo di se stesso "il principio della creazione di Dio [in inglese 'by God'=letteralmente 'da Dio']". Il testo greco di questo versetto [en arche tes kitsews tou theou] è ben lontano dal dire che Cristo sia una creatura di Dio, dato che il caso genitivo [tou theou] significa ben altro e richiederebbe la preposizione [hupo]. [La traduzione TNM inglese corrispondente all'italiano "di Dio" letteralmente lo rende "by God" come un complemento d'agente, anziché un complemento di specificazione] Attualmente la parola [arche] tradotta "principio" esprime il concetto paolino contenuto in Col. 1:15-18, e significa che Cristo è l'origine o la fonte primaria della creazione di Dio (confrontate anche Giov.1:3 "Senza di lui neppure una cosa è venuta all'esistenza".- Bruce Metzger, The Jehovah's Witnesses and Jesus Christ, Theology Today [I Testimoni di Geova e Gesù Cristo, Teologia attuale] 10. 1 (Aprile 1953) pagg. 79, 80. Vogliamo esaminare.

Sarebbe stato più giusto che il suddetto erudito ammettesse che la costruzione del versetto di Riv. 3:14 dia adito all'intendimento che Gesù è una creatura, anziché dichiarare in maniera fuorviante che il greco "sia lontano dal dirlo"! Un erudito trinitario che non crede che questo versetto significa che Gesù è una creatura, tuttavia dichiara quanto è citato qui di seguito integralmente:

"he arkhe tos ktisews tou theou" equivalente esattamente a Col.i.15, com'è spiegato dalle parole seguenti: in tutti e due i passi biblici le parole sono tali da poter essere applicate grammaticalmente alla prima delle creature, ma il contesto di Col.1:15 e l'intero carattere del libro provano che lo scrittore non Lo considerano affatto una creatura. Ma San Giovanni qui non sta descrivendo teologicamente, come nei primi versetti del suo Vangelo, la Natura del nostro Signore: sarebbe sufficiente affermare che qui e in Prov. viii.22 (dove le parole "il Signore Mi possedette" o "Mi creò" si prestano più facilmente di quelle contenute in Riv. 3:14 e Col.1:15 ad una teologia ariana) il ruolo del creare esercitato dalla Parola è concepito come una parte della sua missione terrena culminante nell'incarnazione, cosicché in un certo senso anche Lui, come creatura, compie la creazione".-Cambridge Greek Testament-The Revelation of S. John the Divine [Testamento greco di Cambridge- La Rivelazione del divino San Giovanni] del Rev. W.H. Simcox, riveduto da G.A. Simcox e ristampato nel 1909. Il corsivo è mio. Quindi la costruzione greca com'è contenuta in Riv. 3:14 "potrebbe essere applicata grammaticalmente alla prima delle creature". (Lo stesso commentatore non ammette questo significato poiché crede che l'"intero carattere del libro" di Rivelazione "prova che lo scrittore [Giovanni] non Lo ritiene una creatura". Ma poiché non dà alcuna 'prova' di quanto afferma mentre mette in discussione la validità della lezione della TNM in questo versetto, se ha torto o ragione sarà trattato in altro luogo. Il medesimo commentatore ha anche detto che Rivelazione 3:14 è "equivalente a Colossesi 1:15". Questo è corretto. Nella pagina (del link suddetto) che tratta questa frase com'è usata da Paolo si nota l'evidenza che "il primogenito della creazione" significa che il preumano Cristo fu la prima delle creature di Dio non solo dal punto di vista cronologico, ma anche da quello dell'unicità in quanto essendo stato creato direttamente da Dio stesso. Tutte le altre creature sono state create mediante l'intervento del suo "primogenito". I Testimoni di Geova credono che l'"intero carattere" di Colossesi 1:15 e seguenti mostri proprio questo. Si dovrebbe anche notare che se Rivelazione 3:14 allude alla "Sapienza" personificata in Proverbi 8:22, questo dovrebbe "conferire" alla prima scrittura il significato di chi è stato creato da Dio per primo. Vale a dire che il "testimone fedele e verace" Gesù Cristo era una creatura. Almeno questo è tutto quanto ammette il suddetto commentatore! La sua unica obiezione a questo punto è costituita dal suo intendimento teologico).

Veniamo ora a trattare la lezione "di Dio", dove sarebbe necessaria la preposizione "hupo". [complemento d'agente in inglese] E' vero che la parola greca corrispondente a 'Dio' (Theou) si trova al genitivo [complemento di specificazione]. Tuttavia, il caso genitivo può significare un certo numero di relazioni diversificate che la parola al genitivo ha con ciò che modifica.

A.T. Robertson in A Grammar of the Greek New Testament in the Light of Historical Research [Una Gramatica del NT greco alla luce della ricerca storica] afferma: "Il genitivo soggettivato.

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Lo incontriamo quando il nome al genitivo produce l'azione in funzione di soggetto … La predicazione di Gesù Cristo. Rom. 16:25 …" Anche Greek Grammar [Grammatica greca] di Dana e Mantey: "quando il nome al genitivo produce l'azione" pag.78.

Se esaminiamo Riv. 1:1 dalla New International Version [Nuova Versione Internazionale], leggiamo: "La rivelazione di Gesù Cristo …" Sebbene nel libro di Rivelazione Gesù Cristo come Parola svolga un ruolo maggiore, il versetto uno non indica che la rivelazione sia relativa a Gesù o parli di Gesù, ma che è trasmessa da Gesù, come concordano altre versioni nel tradurre Riv. 1:1 "Questo libro è il racconto degli eventi che Gesù Cristo rivelò".-Todays English Version. [Versione in inglese corrente] O "Una rivelazione da parte di Gesù Cristo…"-C.B. Williams The New Testament in the Language of the People [Il NT nella lingua del popolo]. (Rienecker's Linguistic Key to the Greek New Testament [Chiave linguistica di Rienecker per il NT greco] dice in Riv. 1:1 "apokalupis …Il genitivo seguente potrebbe essere o un complemento oggetto, cioè "una rivelazione di Gesù Cristo" con Lui come oggetto o potrebbe essere genitivo soggettivo, che qui è più appropriato, vale a dire che Gesù Cristo è Colui che dà origine alla rivelazione…")

Atti 2:11 in greco "ta megal eia tou theou" "le magnifiche cose di Dio". La parola corrispondentea "Dio" qui si trova nel caso genitivo. Quindi, correttamente, la Revised English Bible [Bibbia inglese riveduta] qui dice: "le grandi cose che Dio ha fatto". O la Newe American Bible [Nuova Bibbia Americana] "quali grandi cose Dio ha fatto". Così qui le "magnifiche cose di Dio" sono quelle cose che sono state fatte o compiute da Dio. In 1 Tessalonicesi 1:3 Paolo loda i credenti per la loro [letteralmente] "opera della fede e fatica e fatica dell'amore e la vostra perseveranza della speranza…" Ma se considerato come un genitivo soggettivo potremmo tradurli come fa la New International Version [Nuova versione internazionale] "la vostra opera prodotta dalla fede, la vostra fatica motivata dall'amore e la vostra perseveranza ispirata dalla speranza…" La preposizione hupo non è stata necessaria.

Così in Riv. 3:14. La parola "creazione" può essere compresa nel caso genitivo soggettivo e fa sì che la "creazione" sia stata prodotta da Dio. Così ciò di cui si parla qui è la "creazione" che appartiene a Dio. Quindi, abbiamo versioni che dicono "principio della creazione di Dio".-Hugh j. Sconfield, The Original N.T. A Radical Re-interpretation and New Translation. [L'originale NT. Una nuova interpretazione e traduzione radicale] Con questa aggiunta in una nota in calce "Giovanni …credeva che il glorificato Gesù Cristo era stato creato, come lo credevano i primi cristiani". La lezione "il principio [letteralmente] da Dio" ha lo stesso significato della lezione "il principio della creazione di Dio". In ogni caso, significherebbe che l'"Amen …il testimone fedele e verace" era una creazione di Dio. La TNM chiarisce il significato al lettore dando la lezione "il principio di Dio" in due modi. Ma è la TNM giustificata a chiarire il 'significato'? Perché non lasciare il lettore di questo passo della TNM trarre le sue stesse conclusioni? Per poter rispondere a questo quesito dobbiamo prendere in considerazione il significato della parola "arche" contenuta qui. Dopo averlo fatto, potremmo allora capire che la decisione della TNM è stata appropriata, per non dire assolutamente necessaria.

Per quanto riguarda la parola "arche" "principio" contenuta in questo testo, alcuni reputano che debba indicare Gesù Cristo come fonte primaria della creazione od origine della creazione, anziché il primo creato da Dio.

Greg Stafford lo commenta così: "…un controllo di ogni apparizione di arkhe nel NT seguito da genitivo …mostra che denota sempre il principio di una parte di qualche cosa". Inoltre dichiara "Perciò l'uso di arkhe in generale e quando è usato specificamente con un genitivo, trasmette (almeno statisticamente) il significato di "principio" [piuttosto che di originatore] in Riv. 3:14".-Jehovah's Witness Defended, An Answe to Scholar and Critics [Apologia dei TdG, una risposta agli eruditi e ai critici] prima ediz pag. 109. Che Rivelazione potrebbe indicare appropriatamente che Gesù era veramente una creatura, la prima creata da Dio, è indicato anche da quanto afferma Albert Barnes: "La parola [arche] si riferisce appropriatamente all'inizio di una cosa, non alla sua origine, e denota il suo primato sotto l'aspetto cronologico, posizione di primo rango, ma non supremazia come se avesse il potere di portare all'esistenza altre cose". Così questo trinitario ha riconosciuto (senza tuttavia accettare ciò che pensava che altre scritture avessero indicato) che "Se fosse dimostrato da altre fonti che Cristo fosse realmente una creatura, la prima creata da Dio, non si

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potrebbe negare che questo linguaggio esprimerebbe appropriatamente questo fatto".-Notes on the NT [Note sul NT], Vol. 1, pag. 1569.

In sintonia con questa affermazione troviamo il Greek-English Lexicon of the New Testament and Other Early Christian Literature [Lessico greco-inglese del NT e di altra letteratura protocristiana] di Arndt e Gingrich nel dichiarare che, sebbene "arche" in Riv. 3:14 significhi "causa prima", può tuttavia significare anche "primo creato" sotto l'aspetto linguistico- pag. 112, 113. C'è da sottolineare comunque che questo lessico greco non cita nessun passo biblico a sostegno del significato di "causa prima". Potrebbero essere menzionati tuttavia passi di testo greco tradotto dall'ebraico, come quelli della LXX, riportati qui sotto:

Gen. 10:10 "principio del regno di lui"-"arche tes basileias autou".

Gen. 49:3 "primo dei miei figli"-"arche teknon mou".

Deut. 21:17 "primo dei suoi figli"-"arche teknon autou".

Osea 1:2 "principio della parola del Signore"-"arche logou kuriou".

E altri passi del NT:

Matt. 24:8 "principio dei dolori di afflizione"-"arche odinon".

Marco 1:1 "principio della buona notizia"-"arche tou euggeliou".

Filip. 4;15 "all'inizio della dichiarazione della buona notizia"-"arche tou enaggrliou".

Tutte queste contengono la parola "arche" com'è contenuta in Riv. 3:14, e tutte stanno nel caso genitivo. Non dovremmo prestare attenzione soltanto alla parola "arche", ma anche alle analoghe costruzioni considerate sopra. Tutti gli esempi riportati sopra mostrano che l'unico o gli unici casi sono i risultati della loro reciproca interazione. Qui abbiamo evidenziato un significato passivo in antitesi a ciò che causa l'azione o che produca un risultato. Gli elementi contrapposti sono "l'inizio di" e "il primo di". Quindi siamo del tutto scritturalmente giustificati nel dichiarare che il significato di "arche" "principio" in Riv. 3;14 abbia anche quel significato. Egli, Gesù Cristo, fu "il primo della" creazione di Dio. O in sintonia con la versione di Edward Harwood del 1768 "L'assolutamente primo Essere che la Divinità portò all'esistenza". Le scritture che colui, il quale ho menzionato sopra, credeva dovessero attestare che Gesù Cristo non avesse potuto dire di essere lui stesso una creatura, sono le stesse scritture che attestano come la creazione sia venuta all'esistenza mediante Gesù Cristo. Egli non è la fonte primaria della creazione. Paolo lo indica chiaramente quando dice di lui "…c'è realmente per noi un solo Dio, il Padre, dal quale provengono tutte le cose, … e c'è un solo Signore, Gesù Cristo, mediante il quale esistono tutte le cose…"-TNM, confrontate TEV, NRSV, TNT etc. E' Dio, l'Iddio e Padre di Gesù Cristo, che due versetti prima di Riv. 3:14 viene da questi chiamato suo Dio, il solo al quale egli ubbidisce, al quale è subordinato e che realmente adora.-Riv. 3:12.